Vincitori dei Concorsi «Comunità Europea» per giovani cantanti lirici del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto Adriano Belli
Miryam Marcone, Zdislava Bočková, Emanuela Sgarlata, Noemi Umani soprani, Daniela Nineva mezzosoprano,
Alessandro Fiocchetti, Emanuel Bussaglia tenori, Giordano Farina basso,Andrea Barbato, Azzurra Romano pianoforte
Gioachino Rossini «Crucifixus» da Petite Messe Solennelle | «Cujus animam» da Stabat Mater | «Non si dà follia maggiore» da Il turco in Italia | «Cruda sorte, amor tiranno» da L’italiana in Algeri| «Là del ciel nell’arcano profondo» e «Sventurata! Mi credea» da La Cenerentola | «Se il mio nome saper voi bramate» da Il barbiere di Siviglia | «Bel raggio lusinghiero» da Semiramide
Il repertorio rossiniano è croce e delizia per qualunque giovane interprete che voglia farsi strada nel mondo della lirica. Per questo merita una particolare attenzione il concerto con le voci selezionate dal prestigioso concorso dello Sperimentale di Spoleto, che propone, nel centocinquantesimo anniversario della sua scomparsa, una rassegna di pagine dal catalogo di Rossini selezionate attingendo ai diversi ‘generi’ frequentati dal compositore. Il programma si apre con gli estratti da due lavori di ispirazione sacra: risalgono all’ultima fase creativa e esistenziale del marchigiano, che, dopo il successo ottenuto con il Guillaume Tell, abbandonò il teatro musicale per dedicarsi unicamente alla musica religiosa e cameristica. Seguiranno alcuni amatissimi brani dalla sua produzione operistica, appartenenti sia al genere buffo che a quello serio e semiserio: la vocalità impiegata è fortemente legata allo stile belcantistico, uno stile che ha nell’omogeneità nel passaggio da un registro all’altro, nell’agilità e nella morbidezza dell’emissione le sue cifre distintive. E se questi tratti – che non vanno a delineare un virtuosismo fine a sé stesso, ma delle specifiche soggettività – sono chiaramente riconoscibili in Donna Fiorilla, Isabella e Clorinda, il personaggio di Alidoro nella Cenerentola è rappresentativo di ancora un’altra consuetudine dell’opera buffa rossiniana, quella di attribuire al basso la funzione di deus ex machina. In chiusura, un brano da Semiramide, vertice rossiniano in ambito serio, ultima opera composta per i palcoscenici italiani.
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