He Yuze soprano
Fan Yinshan tenore
Wang Yuliang baritono
Luca Saltini pianoforte
UMBERTO GIORDANO
da Andrea Chénier: «Nemico della patria»
GIACOMO PUCCINI
da La rondine: «Chi il bel sogno di Doretta»
GIUSEPPE VERDI
da La traviata: «Madamigella Valery?» «Libiam ne’ lieti calici»
GAETANO DONIZETTI
da L’elisir d’amore: «Quanto è bella, quantò è cara» «Caro elisir sei mio!»
GIACOMO PUCCINI
da La bohème: «Quando me’n vo»
GIUSEPPE VERDI
da Rigoletto: «Cortigiani, vil razza dannata» «Caro nome» «La donna è mobile» «Mio padre – Dio, Mia Gilda»
Per molti giovani artisti lirici emergenti, l’Italia rappresenta l’obiettivo più alto, il Paese da raggiungere e nel quale studiare per realizzare il sogno di diventare cantanti, di calcare i più grandi palcoscenici. Questa fame, crescente, di lirica italiana, emerge ancor più chiaramente nelle giovani generazioni di cantanti cinesi che, forti delle loro notevoli capacità tecniche, giungono dall’Estremo Oriente nella patria del melodramma per completare la propria formazione e far conoscere il proprio talento. A Modena in particolare, ‘città del belcanto’ che ha dato i natali ad alcuni dei loro idoli come Luciano Pavarotti e Mirella Freni, accorrono studenti ambiziosi con il desiderio di ascoltare segreti e seguire i consigli di personalità di spicco della lirica internazionale, grazie anche – come nel caso del soprano He Yuze e del tenore Fan Yinshan – all’opportunità offerta dai Corsi di alto perfezionamento promossi dal Teatro Comunale di Modena: solo per citare i nomi dei docenti 2019, qui fanno scuola Leone Magiera, Mariella Devia, Nicola Martinucci e Michele Pertusi. Ma la via del belcanto in Italia non passa solo da Modena: basta guardare al percorso formativo del baritono Wang Yuliang, che dalla Cina ha fatto tappa a Cagliari, a Bologna e a Reggio Emilia per apprendere l’arte della perfetta intonazione da Bernadette Manca Di Nissa, Fiorenza Cedolins e Sonia Ganassi.