Pochi avvenimenti, felicità assoluta
scene da un matrimonio
drammaturgia di MARIA GRAZIA CALANDRONE
musiche di CLARA SCHUMANN e di ROBERT SCHUMANN
Gaia De Laurentiis voce recitante
EsTrio
Laura Gorna violino
Cecilia Radic violoncello
Laura Manzini pianoforte
in occasione del bicentenario della nascita di Clara Schumann
Clara è una donna non comune, che fa cose comuni. Ma le fa tutte grandemente e umilmente, perché grande e umile è la sua persona. Nella camera dell’ospedale psichiatrico dove è ricoverato il suo Robert in fin di vita, Clara scherza un po’, sostenuta da un filo incandescente di rabbia e nascosta dietro la maschera necessaria a celare quell’imbarazzo che si prova quando andiamo a trovare un malato, qualcuno che stentiamo a riconoscere in quel luogo e in quella provvisoria deformità. Ma stando seduta accanto a lui, parlando, offrendogli il cibo che ha preparato per lui, con le sue mani di moglie, Clara viene pian piano sopraffatta dalla confidenza coniugale, le sgorgano i ricordi, le ore, i luoghi e gli episodi dell’amore, che sempre più infiammata condivide con Robert, sempre più fiduciosa che nel corpo vivo della memoria comune anche lui trovi la superficie dalla quale risorgere, e Robert – l’Amato, il Compositore – compia per lei il miracolo di tornare.
Lo spettacolo nasce nel nome di Clara e Robert Schumann, e intreccia una scrittura originale di poesia per il teatro con una drammaturgia musicale pensata in funzione e a compimento di questa scrittura. Nelle parole di Clara, al capezzale del marito, fiorisce l’avventura umana e spirituale di un incontro predestinato, in cui solo la voce della musica mantiene viva e lancinante la presenza-assenza di Robert, ormai ridotto al silenzio.