Presentazione

 

57° Festival delle Nazioni – Omaggio al Portogallo

La 57ma edizione del Festival delle Nazioni renderà omaggio al Portogallo, per la prima volta paese ospite della manifestazione. La Repubblica portoghese si pone a conclusione di una precisa idea progettuale avviata tre anni fa dal Festival, ovvero la ricerca del rapporto, della fitta trama culturale che si intreccia tra Stati colonizzatori e colonizzati, con un continuo rimando – quasi effetto boomerang – tra ciò che si radica nel territorio e ciò che il territorio ‘invaso’ restituisce e irradia a lungo raggio.

Un doveroso omaggio sarà reso ai cinquant’anni della Rivoluzione dei Garofani, avvenuta il 25 aprile 1975. Questa svolta epocale per la Repubblica portoghese è stato uno dei principali motivi ispiratori delle scelte artistiche, considerando il forte impatto che l’avvenimento ha avuto sul tessuto politico, sociale e culturale del Paese.

«Il Portogallo – afferma Aldo Sisillo, direttore artistico del Festival – è stato il primo Paese europeo a conquistare alcune colonie al di là dell’Oceano e l’ultimo a perderle. È stato anche l’impero coloniale d’oltremare più longevo e tra i più vasti della storia: dall’Africa all’Asia, all’America meridionale. La sua storia coloniale è suddivisa in tre fasi principali: il Viceregno dell’India in Asia nel Cinquecento, il Brasile nel Sud America nel XVI secolo e l’influenza in Africa soprattutto a partire dalla fine dell’Ottocento fino alla crisi del 1974 e alla successiva decolonizzazione. La geografia del Portogallo, inoltre, ha avuto un ruolo chiave nella sua espansione coloniale. La necessità di cercare nuove rotte commerciali lo ha portato a essere un pioniere nelle esplorazioni e nello sviluppo della tecnologia di navigazione. Questa condizione ha avuto un impatto sulla musica portoghese che, alle sue radici europee, ha unito le interazioni culturali intercontinentali derivanti dai territori ‘scoperti’ e dalla successiva colonizzazione».

Il manifesto programmatico del Festival delle Nazioni si sviluppa lungo un percorso che attraversa latitudini e longitudini non solo geografiche, ma tocca i grandi periodi della storia della musica, della cultura e della storia sociale del Portogallo; un paesaggio disegnato lungo quattro secoli che dal Barocco arriva ai nostri giorni, dove si passeranno il testimone artisti di chiara fama, formazioni prestigiose e programmi dalle impaginazioni originali e variegate molti dei quali giungono per la prima volta in Italia o sono nuove produzioni del Festival stesso.